Ieri a Bosco Albergati in provincia di Modena si è svolta la Festa dell’Unità a cui, fra gli altri partecipanti, è intervenuto anche il premier e segretario del PD, Matteo Renzi. Il suo monologo è iniziato con una scusa, il segretario di sinistra infatti ha detto di aver commesso un errore a personalizzare troppo la riforma costituzionale oggetto del referendum popolare che si terrà fra qualche mese.
Essa, aggiunge il premier, deve i natali all’ ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ne ha gettato le basi. <<Ciò non di meno>>, continua Renzi, <<andiamo avanti nel sostenere l’importanza del si e nei mesi a venire continueremo l’opera di comunicazione con le altre frange politiche per far comprendere loro l’importanza di abolire il Senato>>.
Secondo il segretario PD infatti la modifica della Costituzione consentirebbe un taglio netto alle spese d’amministrazione del paese per un valore di 500 milioni di euro l’anno, che andrebbero impiegati nei fondi di assistenza sociale per le famiglie italiane in difficoltà.
Matteo Renzi continua poi spostando l’argomento sulle lotte intestine al partito invitando gli oppositori a presentare le loro ragioni di dissonanza al congresso PD, che si tiene ogni 4 anni, per la scelta del nuovo segretario generale, evitando in un momento così delicato per il Paese di creare ulteriore scompiglio, definendo le loro richieste “Sindrome di Bertinotti”.
Cosa pensate voi del referendum costituzionale? Che sia davvero tutto rosa e fiori come tenta di dipingerlo il segretario del PD o vi saranno conseguenze ben più gravi nella limitazione del potere popolare come sostiene l’opposizione?